di Antonino e Antonina Cascio
277° Reggimento – I Battaglione – 2^ Compagnia
ex Aviere
nato a Fiumedinisi – ME il 1.4.1915
dichiarato disperso nel fatto d’armi sul Don (Russia) dal 23 gennaio 1943
Soldato di leva della classe 1915 nel Distretto di Messina, viene lasciato in congedo illimitato il 9 maggio 1935.
Viene chiamato alle armi il 18 aprile 1936 nel Centro di Reclutamento della 2a Zona Territoriale di Padova ed avviato al Centro di Ferrara il 21 aprile. Il 27 maggio 1936 è aggregato all’8° Stormo B.N. (Squadriglia Bologna).
Si imbarca a Napoli per l’Africa Orientale il 7 settembre 1936 e sbarca a Mogadiscio il 24 settembre.
In forza all’Aeroporto Deposito Servizi di Mogadiscio, partecipa alle operazioni in Africa Orientale fino al 26 novembre 1937 quando viene rimpatriato definitivamente, con imbarco a Mogadiscio. Sbarca a Napoli l’11 dicembre 1937 ed alla stessa data viene collocato in congedo illimitato per fine ferma.
Il 12 ottobre 1940 viene richiamato alle armi per mobilitazione nel 4° Reggimento Fanteria ‘Piemonte’ ed il 23 ottobre viene aggregato all’86° Battaglione Territoriale bis mobilitato.
Il 31 luglio 1942 viene trasferito al Deposito del 25° Reggimento Fanteria in Cervignano del Friuli per il 277° Reggimento Fanteria con il quale viene mobilitato il giorno successivo.
Il 5 ottobre 1942 parte per la Russia con il 277° Reggimento della 156a Divisione Fanteria ‘Vicenza’ e partecipa alle operazioni di guerra sul fronte orientale. Viene dichiarato disperso nel fatto d’armi sul Don (Russia) dal 23 gennaio 1943.
“LE TESTIMONIANZE DELLE FAMIGLIE CONFERMANO CHE IL CADUTO NON È MAI STATO DIMENTICATO”
… speriamo che stia bene e che Dio lo aiuti …
Nunziato aveva una sorella, Carmela, ed un fratello, Antonio, nato nel 1922 ed anch’egli caduto in guerra, in Jugoslavia il 25 novembre 1943.
Giovanissimo impersonò il Padre Eterno nella sacra rappresentazione dell’Annunciazione che si svolgeva e si svolge ancora oggi ogni cinque anni a Fiumedinisi, in agosto, per la Grande Festa della Vara. Vara è il termine utilizzato in Sicilia ed in alcune regioni del sud per indicare il carro trionfale su cui vengono poste le statue per essere portate in processione. Sulla macchina votiva prendono posto, oltre al vescovo e all’arciprete, anche tre bambini scelti dalla popolazione locale che rappresentano il Padre Eterno, l’Angelo Gabriele e la Madonna. La grande macchina votiva viene portata a spalle da più di cento devoti vestiti di bianco e senza scarpe, lungo la via principale del paese.
In seguito anche Nunziato diventò un devoto portatore della Vara, e la moglie conservò per moltissimi anni il suo ‘vestito bianco’ aspettando il suo ritorno.
Fino alla chiamata alle armi aveva lavorato come contadino.
Si sposò con Carmela Basile nel 1941, in tutta fretta, poiché aveva ricevuto la cartolina militare e doveva partire.
Tornò a casa dopo venti giorni per una licenza di dieci giorni e poi per un’altra brevissima licenza, di soli sei giorni, prima di partire definitivamente per la Russia.
Da quel momento non si ebbero più sue notizie; non ha mai scritto dal fronte, né alcuno riferì di averlo visto, ma la moglie Carmela, gli rimase fedele tutta la vita e non si risposò mai.
Mio padre che pure si era attivato per avere notizie di Nunziato, in una sua lettera datata 15 aprile 1943 così scriveva: ‘Quello che ci dispiace è non ricevere posta da mio cognato, speriamo che stia bene e che Dio lo aiuti come vuole il suo cuore e il cuore di mia sorella.’
(testimonianza della nipote Rosa Basile)
Storia condivisa da Antonio Respighi e Giovanna Respighi Palmi, autori del libro IO RESTO QUI…, Lettere di Caduti sul fronte russo e testimonianze delle famiglie, da cui è stata tratta (Edizione a cura del Gruppo Alpini di Abbiategrasso (MI), Grafiche Arrara, 2017, Abbiategrasso - MI)