Fante Giovanni TASSI

di Vincenzo e Assunta Carosati

278° Rgt - III Btg - 11^ Cp

nato a Gubbio – PG  il 1.12.1920

 disperso in data 1.2.1943 in località non nota

 

Chissà se sarà in qualche fattoria, in Russia, a lavorare la terra?”

Di Giovanni è rimasta solo una foto, lo ritrae in primo piano, giovane, viso pulito, vestito di tutto punto, camicia bianca, giacca e cravatta. È stata scattata probabilmente prima di partire per il fronte, un ricordo, un’immagine da tenere fra le cose più care.

Nato a Gubbio, provincia di Perugia, la mattina del primo dicembre 1920, è l’ottavo dei dieci figli di Vincenzo e Assunta Carosati, fisicamente un uomo del suo tempo non troppo alto ed abbastanza esile. Nel foglio matricolare nr. 32411 del Distretto di Roma è riportato che Giovanni è alto un metro e sessantatré, ha i capelli e gli occhi castani, il viso regolare, la carnagione rosea, nessun segno particolare. È un colono, sa leggere e scrivere, ha conseguito la licenza di terza elementare.

Presta servizio militare a Livorno nella Brigata Friuli, 88° Reggimento Fanteria e viene congedato il 21 giugno del ‘39.

Con l’entrata in guerra dell’Italia, Giovanni non è immediatamente richiamato alle armi perché il reclutamento ha già coinvolto i suoi fratelli Marino e Raffaele.

Marino, classe 1918, parte nel giugno del ‘40 e viene inviato in Africa Orientale, sarà catturato a Tunisi dai francesi e rientrerà, dopo la prigionia, nella primavera del ‘46, mentre Raffaele, classe 1916, richiamato nel dicembre ‘40, di stanza a Torino, morirà per malattia nel dicembre del ‘43. 

Le leggi speciali di mobilitazione allontanano ma non evitano il fronte per cui anche Giovanni viene precettato. La cartolina rosa arriva quando si è già trasferito, in cerca di vita migliore, dalla campagna eugubina a Roma, al seguito di un altro fratello, Gino classe 1912, anche lui richiamato alle armi, nell’ottobre del ‘42, con destinazione Rodi. Gino troverà la morte, l’11 febbraio 1944, sul fronte greco nell’affondamento del piroscafo “Oria” fra i 4000 internati militari catturati dai tedeschi e destinati ai campi di concentramento in Europa.

Giovanni, mobilitato, fa rientro in caserma, a Livorno, il 19 febbraio del 1942, successivamente ha un mese di licenza da metà giugno a metà luglio e rientra in reparto il giorno 13.

Il 25 settembre, da Livorno, viene trasferito al Deposito 26° del Reggimento di Fanteria Divisione Bergamo, centro di raccolta e smistamento di giovani destinati al fronte, con sede a Latisana in provincia di Udine. Come tutto il 26° Deposito, Giovanni entra a far parte della Divisione Vicenza, è nel 278° Reggimento, III Battaglione, 11^ Compagnia al Comando del Capitano Ferruccio Brambilla.

Giovanni sarà dichiarato “disperso” nella terza decade del gennaio 1943 durante la ritirata sul Don. Il verbale di irreperibilità è stato redatto il 15 Agosto 1943 dal Comando del 26° Deposito Fanteria Bergamo mentre la dichiarazione di morte è stata decretata dalla commissione del Consiglio dei Ministri il 20 aprile 1977.

Triste destino quello dei familiari dei “dispersi” quando l’incertezza non uccide la   speranza. La frase ricorrente in famiglia è stata: “Chissà se sarà in qualche fattoria, in Russia, a lavorare la terra?” Ricordo anche quanto diceva mia madre, Novilia, sorella di Giovanni, riguardo ai pianti della nonna: “Mamma, ma piagnete sempre, ne avete tanti di figli!” E la nonna: “Vedi Novilia io ho dieci diti, se ne rompo uno il male lo sento sempre, anche se ce n’ho altri nove. Verrai mamma anche te”.

Giovanni è ricordato nella cappella di famiglia, nel cimitero di Gubbio, in una foto che lo ritrae insieme ai fratelli, che, come lui, direttamente o indirettamente hanno perso la vita a causa della guerra: Gino, affogato nel Mar Egeo e Raffaele congedato per malattia e deceduto nel dicembre 1943, la cui salma è lì sepolta.

(testimonianza della nipote Daniela Palazzari)


Il Monumento ai Caduti di Gubbio (PG) durante la Seconda Guerra Mondiale si trova in Viale del Teatro Romano (Gubbio - Perugia)


156° Divisione Vicenza

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