di Antonio e Teresa Bucciol
277° Reggimento – C.C.R.
nato a Piavon – TV 3.2.1921
residente a Oderzo
Deceduto in prigionia il 5.4.1943 presso l’Ospedale 1631 - Zubova Poljana - Зубово‐Поляна
Zubova Poljana - Зубово‐Поляна
Ospedale 1631
Repubblica di Mordovia (500 Km, a sud-est di Mosca), sulla ferrovia Riazan-Saransk, Fungeva da ospedale per le varie sezioni del lager 58 Tiomnikov, Vi morirono 244 italiani. Nell' ospedale n. 1631 dal febbraio 1943 sono morti 244 prigionieri italiani. Fino a giugno' 43 le salme sono state sepolte in fosse comuni situate sul lato est del vecchio cimitero civile chiuso nel 1984.
L'area cimiteriale dei prigionieri è stata assorbita dall’allargamento del cimitero civile iniziato nel 1950. Dal mese di luglio 1943 fu aperto un nuovo cimitero per prigionieri di guerra il cui territorio si trova a circa 250 metri sulla destra della strada per Mosca ad est del paese a circa 1.800 metri dal 1631.
Sull'area cimiteriale n. 2 è stato posto un cippo commemorativo in ricordo dei prigionieri italiani ivi sepolti.
Antonio Bucciol, la notte di Natale, scrisse ai familiari la sua penultima lettera, su carta di fortuna, giunta alla famiglia il 5 febbraio 1943.
P.M.' 156, notte di Natale 942
Carissimi,
è la vigilia di Natale, sono circa le 18 ed avuta in un mezzo fortunoso carta ed inchiostro eccomi a voi con questa mia lunga lettera. Mai come in questo tempo ed in questo giorno il mio pensiero corre sì frequente a voi. Il Natale quasi con assoluta certezza lo passeremo calmi, ora sono reduce da una grossa pattuglia ed ho avuto la lieta notizia che gli attacchi sovietici sono stati respinti e fatto prigioniero un intero corpo d'armata. Quindi ora al bando tutte le notizie militari e diamoci ai dolci ricordi e se non altro pasciamoci di quelli e di verdi speranze (qui è tutto desolante). Immagino a quest'ora (qui è un buio pesto, con un nevischio sbattuto da un forte vento freddo) Maria Rosaria alla testa della allegra compagnia, col bambino Gesù, mi par di sentirne i canti nostalgici, ora mi pare di vederli avvicinarsi alla capanna e mettervi dentro il bambino Gesù ! Spero che in quella ricorrenza Nino sia ricordato con una preghiera perché quest'anno non aspetta anche lui come un goloso bambinone le zeppole, ma spera di poter dormire tutta la notte, sebbene per dormire non sarà un morbido letto, ma un umile e stretto giaciglio con due copertine. (I sogni sono sicuramente più belli! Si sogna la casa lontana).
Qui col naso su questo traballante cassettone vi è un bimbo che con occhi sgranati guarda il mio esercizio di scrittura! A destra una vecchietta sferruzza una bigia calza pel suo prediletto!... Ora mi sembra di veder entrare rumorosamente in casa gli invitati dei Caligiuri, Lino premurosamente sbarazzarsi del cappotto e finalmente illuminare anche il suo presepe col mesto canto della zia! (E forse successo così?).
Ora ho staccato la penna dalla carta e vi ho passati tutti in rivista, collocandovi nei vostri rituali posti! E pure, com'è vero quel proverbio! Casa mia, Casa mia!... Per quanto piccola tu sia sembri una badia! Forse mi sembrerà una reggia perché in questa lurida casetta dall'unica stanza buia e dalla solidità del soffitto spesso provata con la testa, con due rispettabili soldati vegetano due vecchietti con una sposina mamma di tre pidocchiose creature! Quanta miseria!...
Domani sarà Natale, spero vi siano giunti gli auguri che vi ho mandato, certamente li rinnoverò spiritualmente domattina appena sveglio, non al suono delle campane né al primo canto del gallo perché se c'era hanno fatto bene a conciarlo per la Festa di domani, ma forse al suono di qualche colpo... Tutti i piavonesi hanno già avuto il battesimo del fuoco, fuorché io e Romano che attende sempre di partire dove urge il bisogno, e io che sono tra Rostov e la linea dei collegamenti. Come vi io dicevo domani è Natale ma pacchi dono nemmeno l'ombra. La lana? Non continuo. Ma certamente tu mamma spero sarai tanto intelligente da non fare più offerte a quelle gatte morte che vengono a battere per il "prò soldato".
Spero tuttavia avere la pastasciutta e poi, lo sapete... il fante s'arrangia sempre e un discreto Natale lo speriamo di tirare fuori anche noi.
Il lume tende a calare di tono. La vecchietta è già andata ad accucciarsi in un angolo. Il bimbo ha lasciato il suo marchio sul cassettone (due bei moccoli). Ricevete un affettuosissimo bacione tutti.
La famiglia di Antonio Bucciol, fece pubblicare un avviso nel 1952 sul volume di
Egidio Franzini CAMPAGNA DI RUSSIA Libro ricordo CSIR e ARMIR, edito dalla Tipografica di Treviso con la sua foto ed un recapito a cui inviare eventuali notizie.
La documentazione su Antonio Filippo Bucciol proviene dall’archivio di Giovanni Periz (VI)
NOTE DEL COMITATO DIVISIONE VICENZA
La Compagnia Comando del 277° Reggimento già nei fatti d’arme di Seljakino Селякино accaduti tra il 22 e 23 gennaio 1943 ebbe a scompaginarsi, infatti una aliquota, quella più a sud, seguì il Colonnello Salvi, mentre un secondo gruppo di soldati puntarono a Varvarovka Варваровка.
Il gruppo al seguito del Colonnello Salvi riuscì ad aggregarsi successivamente alla colonna della Tridentina e con essa trovare la salvezza a Nikolaevka‐Livenka
Николаевка Ливенка, mentre l’altro gruppo venne coinvolto agli scontri di Varvarovka Варваровка subendo numerose perdite. I pochi superstiti riunitisi puntarono a Valujki Валуйки, ove vennero fatti prigionieri il 26 gennaio.
Dall’archivio USSME nel Fondo M-9 è riportata la testimonianza del Tenente Renato Firmo Comandante della Compagnia Comando di Reggimento che riassume le fasi relative alla resa:
dopo la battaglia di Varvarovka Варваровка vennero riuniti i pochi superstiti della Compagnia Comando. A notte inoltrata questo gruppo puntarono in direzione Valujki Валуйки, ma a circa 15 chilometri dalla località sul fianco sinistro ci fu una azione di fuoco da parte delle forze sovietiche. Gli uomini provarono ad asserragliarsi in alcune isbe assieme a soldati di altri reparti resistendo fino all’esaurimento delle munizioni.
Assieme al Tenente Firmo ed il Sottotenente Fungone in quel frangente si trovarono altri due ufficiali e circa 40 uomini anche di altri reparti.
Il Fante Antonio Filippo BUCCIOL probabilmente seguì la sorte del gruppo diretto a Valujki – Валуйки ed in quel tragitto venir fatto prigioniero.
Della Compagnia Comando del 277° Reggimento si conoscono i nomi e le sorti dei seguenti Ufficiali:
Ten. Cpl. Renato FIRMO (da Brescia), Comandante della Compagnia
Catturato il 27.1.1943 a 15 Chilometri da Valujki – Валуйки,
rientrato dopo la Prigionia nel Campo 160 di Susdal - Суздаль
S.Ten. Francesco FUNGONE (da Napoli)
Catturato a Valujki – Валуйки, il 27.1.1943, dichiarato disperso il 31.1.1943 in località non nota
Cap. Claudio FERRARI (da Modena) rientrato dopo la Ritirata
S.Ten. S.p.e. Marco TOCCO (da Palermo), seguì la colonna del Colonnello Salvi a Nikolaevka‐Livenka Николаевка Ливенка. . Venne rimpatriato in Italia dopo i fatti d’arme della Campagna di Russia il 16.6.1943.