S.Ten. Dario CAVALLO

di Paolo e Maria

Studente universitario in Lettere e Filosofia – Università di Torino

278° Reggimento – I Battaglione - 2ᵃ Compagnia

nato a Volpiano - TO  il 28.9.1921

Disperso il 31.1.1943 in località non nota

Viene visto a Krinovaja - Хреновое tra 24 o 25 febbraio 1943 dopo la cattura a Warwarowka - Варваровка




KRINOVAJA  campo n° 81

Regione di Voronesc (sul Don 150 Km. a nord del fronte di schieramento del Corpo d'Armata Alpino). Sulla ferrovia che collega Valuiki con Ostrogosk e Balasciov.

Grande lager di primo smistamento, dove affluirono gran parte dei catturati della "Cuneense" e con essi anche quelli della “Vicenza”.  Secondo le fonti russe vi morirono 1.844 italiani, ma questi sono solo quelli registrati.

Di innumerevoli altri decessi non furono annotate le generalità, sia per incuria dei russi sia perché raramente un prigioniero conosceva il nome del compagno che lo circondava.


 

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Il desiderio di dare voce alla memoria di un Ufficiale della Vicenza scomparso nell’inverno 1943 hanno fatto modo che la signora Cinzia Bianchi consultasse il nostro sito e di conseguenza prendesse contatto con il Comitato Divisione Vicenza.

Questo incontro sia epistolare che telefonico ci ha dato modo di conoscere una splendida persona dotata di grande sensibilità con la quale siamo entrati subito in sintonia grazie anche alla disponibilità al dialogo.

Pertanto è doveroso da parte nostra ringraziare la signora Cinzia e con lei la famiglia del Sottotenente Dario Cavallo per averci dato modo di poter ricordare il giovane Ufficiale torinese, e con ciò poter condividere il difficile e doloroso Calvario della famiglia, per anni alla ricerca di notizie del congiunto, come purtroppo hanno fatto tanti genitori, coniugi e figli a seguito di quanto accaduto in Russia.


Dario Cavallo nacque a Volpiano (TO) il 28/09/1921dal padre Paolo e dalla madre Maria.

La sua famiglia si trasferì poi a Torino in via Cottolengo 4, un’abitazione proprio accanto al loro negozio di casalinghi/chincaglierie sito in via Cottolengo 0, mentre a Volpiano rimasero alcuni parenti ed i nonni. Si sa che la famiglia, nel dicembre 1942, la sera trovava riparo per dormire proprio a Volpiano, evitando così gli attacchi da parte degli inglesi, che in quei giorni bombardavano il centro di Torino.

Nel capoluogo piemontese nacque la sorella Vincenzina (alla quale era molto legato), che fu l’ultima custode della scatola contenente l’epistolario del fratello Dario, alcuni articoli di giornale, poche fotografie in divisa militare ed un quaderno nero del liceo con appunti sugli autori greci. La scatola, della quale non si conosceva l’esistenza, viene rinvenuta all’interno di un armadio dalla cognata Mirella nel mese di gennaio 2024, poco tempo dopo il decesso di Vincenzina.

Nel giugno 1940 Dario Cavallo conseguì la maturità classica presso il Liceo “V. Gioberti” di Torino e, nell’ottobre dello stesso anno, fu immatricolato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo torinese (nr. di matr. 2358). Tra i corsi seguiti si evidenzia quello di Cultura Militare, tenuto dal Gen. Eugenio Profumi.

La sua prima lettera contenuta nella scatola risale al 1º luglio 1941.

Dario Cavallo scrive ai genitori per comunicare il suo arrivo al Castello di Rivoli e di essere stato assegnato alla 5º Compagnia del 30º Reggimento “Assietta”.

Dice anche: “pare che queste assegnazioni siano provvisorie e che non abbiano rinunciato all’idea di assegnarci a reparti di occupazione o combattenti.”.

Il 7 agosto 1941 invia una cartolina da Asti per avvisare la famiglia di essere in partenza per Cosenza e, dopo tre giorni di viaggio, viene destinato al III Battaglione che ha sede a Nicastro (CZ) con il grado di Sergente. Fa sapere che il suo Battaglione ha terminato il periodo di istruzione e che “in quanto a partire per l’Africa, nessuno qua ci pensa ancora e credo che dovranno passare prima alcuni mesi.”.

La vita militare a Nicastro, in attesa della nuova destinazione, pare essere piuttosto noiosa e in una lettera scrive: “non c’è verso di sentire un po’ di musica e voi sapete cosa voglia dire questo per me.”. Dario, infatti, è un appassionato di musica, in particolare d’opera.

Ben presto arriva la notizia del trasferimento ad Arezzo per un corso di tre mesi presso la Scuola Allievi Ufficiali. Giunto però nella cittadina scopre che non vi è più posto per lui e viene quindi fatto proseguire per Ravenna, dove il 15 settembre 1941 inizia il corso presso la Caserma “Garibaldi”.

Viene assegnato al I Battaglione, 1º Compagnia, 1º Plotone.

Dopo soli tre giorni di permanenza scrive ai genitori “cerco di fare tutto il possibile per diventare un buon Ufficiale, cosa a cui tengo moltissimo.”, ma si preoccupa anche del rinnovo dell’iscrizione all’Università di Torino e del pagamento delle dispense necessarie per il proseguimento dei suoi studi accademici. Il tema degli esami universitari e delle relative concessioni di licenze sarà ricorrente nelle sue lettere durante tutto il suo percorso sotto le armi, anche durante i giorni trascorsi in Russia.

Il 7 dicembre 1941 Dario Cavallo comunica per iscritto ai genitori di essere intenzionato a richiedere, a fine corso, l’assegnazione ad un reparto operante sul fronte russo, pur sapendo che questo non farà loro piacere, ma si ripromette di parlarne ancora a voce con loro alla prima occasione.

Grazie ad una licenza, Dario Cavallo trascorre le festività di Natale del 1941 con la famiglia (l’ultimo Natale con i suoi cari), per poi fare rientro a Ravenna e dedicarsi agli studi per gli esami della Scuola Ufficiali e a quelli universitari, che però non riuscirà mai a sostenere per l’impossibilità di ottenere giorni di licenza in prossimità delle sessioni di esame.

Dopo aver brillantemente superato gli esami della Scuola Ufficiali, a metà marzo 1942 si trasferisce a Latisana (UD) in attesa di destinazione, per arrivare poi al 278º Reggimento Fanteria, dapprima a Salgado e successivamente a Bergamo, dove giungerà il 25 aprile 1942.

Ad agosto 1942 vedrà la famiglia per l’ultima breve licenza ed il suo rammarico sarà di non essere riuscito ad incontrare tutti i parenti prima della sua partenza per il fronte russo.

Della sua esperienza in Russia non si hanno molte informazioni, perchè le lettere giunte alla famiglia avevano un tenore molto generico e rassicurante. Da esse si desume però quanto segue:

 3/10/42  partenza da Bergamo per il fronte russo

 5/10/42  Vienna

11/10/42  arrivo a Kupiansk 

14/10/42  inizio marcia

21/10/42  arrivo al Comando di Tappa a 20 Km. dalla destinazione (un paesino di circa 1000 anime)

24/10/42  arrivo a destinazione. Sono presenti 6 Ufficiali (compreso il medico)

23/11/42  partenza per Comando di Battaglione

28/11/42  presso la sede del Comando di Battaglione/Comando di Tappa

02/12/42  inizio marcia

15/12/42  sistemazione nei pressi del Don

18/12/42  vicino al Don con la “Julia”

22/12/42  giunto a destinazione in un bosco (Vitebsk) nei pressi del Don, in sostituzione di altri alpini

25/12/42  prima giornata in prima linea

03/01/43  probabile seconda giornata in prima linea

Le ultime notizie dirette di Dario Cavallo risalgono ad una cartolina postale del 6 gennaio 1943, nella quale egli afferma di aver ricevuto il certificato di iscrizione agli esami universitari, ma che per motivi di carattere militare al momento non gli è possibile ottenere licenze.

Un articolo del quotidiano torinese del 1956 menziona anche una sua lettera del 7 gennaio 1943, ma questa non è stata rinvenuta tra le molte missive contenute nella scatola.

Da questo momento comincerà la lunga ricerca di Dario Cavallo, portata avanti dal padre Paolo (un reduce dalla guerra del 1915-18, che aveva trascorso anche un periodo di prigionia in Austria), il quale si è speso, senza mai arrendersi, per ritrovare l’amato figlio scomparso.

La famiglia si è data molto da fare per cercarlo, ve n'è traccia in alcune risposte da loro ricevute (Croce Rossa, Segreteria di Stato Vaticana, Comando al Deposito del 26° Reggimento a Latisana, Ministero Assistenza Post-bellica) e in particolare in una dell'On. Luigi Meda.

A questo proposito vi è anche un articolo di "Stampa Sera" del marzo 1956 in cui si cita la Commissione presieduta dall'On. Meda con l'elenco dei nominativi. In un secondo articolo si dice che il Capitano Falletta, di ritorno dalla Russia, aveva detto che Dario Cavallo era stato fatto prigioniero ed era stato da lui visto nel campo di Krinovaja.

Ufficialmente Dario Cavallo viene dato per disperso in Russia in data 31 gennaio 1943 (la data è convenzionale), ma dalle testimonianze scritte ricevute da alcuni commilitoni (Falletta, Gaddi, Giunchi, Mastronardi) si apprende che Dario fu fatto prigioniero insieme al Tenente Franco Gaddi il 23 gennaio 1943, a fianco del quale ha camminato sino al 21 febbraio 1943, per poi svanire alla sua vista.

Fu poi segnalato in vita, ma in pessime condizioni di salute, dal Capitano Matteo Falletta, che lo vide all’interno del campo di Krinovaja il 24 o 25 febbraio 1943. Poi di lui non si seppe più nulla.

Cinzia Bianchi


NOTE DEL COMITATO DIVISIONE VICENZA

Dal giorno 17 il primo Battaglione al comando del Maggiore Michele Campanella, che era già in 2^ Schiera nel Bosco di Vitebsk a tergo del Battaglione Vestone del 6° Alpini, si dirige a Podgornoje a protezione del ripiegamento, per ricongiungersi al Comando di Reggimento.  Dal giorno 18 si riunisce con gli altri due  Battaglioni (II e III) provenienti dal comando della Divisione Tridentina, ricomponendo così l’intero organico del 278° Reggimento al comando del Colonnello Romeres.

La sorte del Reggimento si conclude a Warwarowka il 23 gennaio 1943 con la resa, nella quale anche il Sottotenente Dario Cavallo venne fatto prigioniero.

I movimenti del Battaglione son descritti nei rapporti redatti nel 1946 da un gruppo di ufficiali rientrati dalla prigionia dal Campo 160 di Susdal (Ten. Avallone, S.Ten. Cossini, S.Ten. Sammali).

Nelle lettere di Falletta e Mastronardi viene citato anche il Sottotenente Silvio Tosi di Milano, amico di Dario e collega nel 278° Reggimento, anche lui disperso, almeno così viene riportato nei suoi dati.


Ufficiali menzionati nella storia del Sottotenente Dario Cavallo

Magg. Michele CAMPANELLA (da Torremaggiore - Foggia) Comandante del I Battaglione del 278° Reggimento, deceduto il 3.3.43 in prigionia nel campo 74 di Oranki – Оранки

S.Ten. Franco GADDI (da San Fedele Intelvi - Como) III/278° Rgt - 9ª Compagnia

Fatto prigioniero a Warwarowka - Варваровка il 23.1.1943,

rientrato dopo la Prigionia nel Campo 160 di SusdalСуздаль  - MBVM

Ten.  Dante MASTRONARDI (da Poggio Sannita – Campobasso – Residente a Biella),   I/278° Rgt – Vice Comandante 3ª Compagnia - Comandante Plotone esploratori

Catturato a Warwarowka - Варваровка  il 23.1.1943, rientrato dalla Prigionia il 23.4.1946 dal Campo 160 di Susdal – Суздаль

Cap. Matteo FALLETTA (da Sutera – CL)

 I/278° Rgt. - Comandante 1ª Compagnia fucilieri  

Catturato il 23.1.1943 a Warwarowka – Варваровка rientrato dopo Prigionia nel Campo 160 di Susdal - Суздаль ­

 

S.Ten.Cpl. Giorgio GIUNCHI, (da Cervia - Ravenna)  

III/278° Rgt - Compagnia Comando di Battaglione

Fatto prigioniero a Valujki - Валуйки , i il 27.1.1943, rientrato dopo la Prigionia nel Campo 160 di SusdalСуздаль

 

Ten.   Guido AVALLONE (da Bagnoli - Napoli) 

I/278° Rgt  -  Aiutante Maggiore in 2ª di Battaglione

Catturato a Warwarowka - Варваровка il 23.1.1943,  rientrato dalla Prigionia dal Campo 160 di Susdal - Суздаль

 

S.Ten. Ferruccio COSSINI (da Trieste)

I/278° Rgt - Compagnia Comando di Battaglione

Fatto prigioniero il 26.1.1943, rientrato dopo la Prigionia nel Campo 160 di Susdal  - Суздаль

 

S.Ten.  Vito SAMMALI (da Salve - Lecce)

I/278° Rgt – Compagnia Comando di Battaglione - Comandante Plotone esploratori

Fatto prigioniero Valujki - Валуйки il 23.1.1943, rientrato il 7.7.1946 dopo la Prigionia nel Campo 160  Susdal - Суздаль.

 

S.Ten. Silvio TOSI (da Milano)

278° Rgt. Disperso il 31.1.1943 in località non nota

Nella città di Torino sono presenti due monumenti dedicati al Fronte Russo sui quali è riportata la Divisione Vicenza:

  • Una targa presso la Chiesa di San Lorenzo in piazza Castello ove ogni sera alle 17:15 i Caduti sono ricordati con rintocchi di campane e una volta all'anno (solitamente l'ultima domenica di gennaio) durante una solenne celebrazione viene posta una corona dalla Città di Torino.

 

  • Il monumento dei Giardini in Corso Svizzera angolo via Medici.   

 

 

 


    156° Divisione Vicenza

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    156° Divisione Fanteria Vicenza