di Biagio e Laura Lodeserto
278° Reggimento Fanteria – CCR Compagnia Comando di Reggimento
nato a da Locorotondo - Bari 01-07-1922
Disperso il 31.1.1943 in località non nota
Francesco Sibilla è nato a Locorotondo in provincia di Bari l’1 luglio del 1922. Suo padre Biagio del 1880 di Carosino in provincia di Taranto, era stato Carabiniere e lavorava come agente del dazio. La madre, casalinga di Locorotndo, si chiamava Laura Lodeserto ed era coetanea del padre.
Francesco aveva frequentato le scuole elementari a Locorotondo e come insegnante ebbe il maestro Piero Mirabile il quale lo preparò successivamente agli esami di ammissione al ginnasio che frequentò a Martina Franca con esito positivo fino alla quinta classe, con l’ammissione al liceo classico.
Durante il servizio militare, al quale venne chiamato il 4 febbraio del 1942, nel mese di giugno sostenne gli esami presso l’Istituto Magistrale di Taranto per il conseguimento del diploma di insegnate elementare, ma venne rimandato a settembre in tre materie, esami che purtroppo non potè mai sostenere perché mobilitato dalla partenza per il fronte russo.
Nella Divisione 156 Vicenza venne assegnato al 278° Reggimento a Bergamo e divenne Caporale presso la Compagnia Comando dello stesso, al comando del Capitano Egidio Vignati, con il quale condivise sicuramente le sorti, le cui vicende sono in parte ricostruite nel libro “La luna sul Don” di Franceso Lo Bue (La Zisa Edizioni s.r.l., Pioppo -PA, 1996).
Di Francesco Sibilla si sa che è partito da Bergamo l’1 ottobre 1942 e venne successivamente dichiarato Disperso il 31.1.1943 in località non nota.
la sua biografia è in parte tratta dalla pubblicazione numero n.11 di "Locorotondo" edito dalla Banca di credito cooperativa di Locorotondo in un capitolo intitolato “Lettere dal Fronte Russo”
LETTERE DAL FRONTE RUSSO
di Luciano Cisternino
In questi ultimi anni a Locorotondo si sta nuovamente assistendo alla celebrazione di solenni funerali religiosi — con la costante partecipazione di autorità civili, militari e di tutta la cittadinanza - in onore di soldati locorotondesi eroicamente caduti sul fronte russo o durante la tragica ritirata dell’ARMIR da quella tragica e sfortunata campagna militare.
Per la verità si sono svolti momenti funebri anche per caduti su altri fronti: sergente maggiore Giuseppe Colucci caduto col suo aereo sul fronte Greco-albanese.
La conoscenza - ottenuta da testimonianze varie - di tanti episodi di vita militare di soldati locorotondesi e la frequentazione amicale con Mimi Sibilla - che ringrazio per l’autorizzazione datami per pubblicare le “Lettere dal fronte russo” del fratello Francesco - mi hanno offerto la possibilità di organizzare questo modesto lavoro che altro non si prefigge se non il ricordo di tanti nostri concittadini morti nell’adempimento del proprio dovere e altro non chiedono se non il ricordo e la pietà cristiana.
Il presente lavoro presenta le “Lettere dal fronte russo” dello stesso Francesco Sibilla ed in appendice elenca i militari locorotondesi caduti e dispersi sul fronte russo appartenenti alla Divisione Vicenza.
Queste epistole si dividono in due gruppi:
Nelle epistole si intravede lo stato d’animo di Francesco quasi consapevole della fine tragica cui sta andando incontro. A questo proposito c’è la testimonianza dell’amico Mimi Fumarola: «Nell’estate del 1942, in licenza premio di 15 giorni dopo la battaglia di Pantelleria, ebbi l’avventura di ritrovarmi con l’amico Ciccio Sibilla. Ricordo che stemmo assieme per qualche giorno finché Ciccio mi salutò per rientrare a Vicenza. Ci abbracciammo, ed egli rivoltosi a me disse: “Mimi probabilmente non ci vedremo più”. Ed io sorridendo e fiducioso dissi: “Ma che dici?”. “Sai, io col mio reparto andiamo in Russia”. Presentimento? Non ci vedemmo più».
Egli chiede al fratello Mimi di non far sapere ai genitori che la realtà è ben diversa da quella che essi sanno.
Queste lettere sono state meticolosamente conservate dal fratello Mimi insieme alla speranza che, da un momento all’altro arrivasse una comunicazione dove poter trovare la salma del congiunto o quantomeno un indizio: qualcuno che l’abbia visto per l’ultima volta in un tal paese affinché Mimi possa sapere dov’è sepolto e possa, trafora piangere sulla tomba del fratello ritrovato ed esaltare con lui i valori della vita, per la quale vale la pena di lottare ed impegnarsi.
ELENCO DEI CADUTI LOCOROTONDESI DELLA DIVISIONE VICENZA
L’autore desidera ringraziare il colon. Gay e capit. Di Gangi dello Stato maggiore E. I., ufficio Geo. Saggese e col. Aureli di Onorcaduti; i concittadini Fumarola Giacomo, Cisternino Francesco, Francesco; lo studio grafico Notagrafica e tutti coloro che, direttamente o indirettamente, hanno alla stesura di questo lavoro.