di Vito Antonio
278° Reggimento – C.C.R.
nato a San Vito dei Normanni – Brindisi 07.05.1922
Disperso in località non nota (ultima lettera scritta il 17.12.1942)
Spesso mi capita di trovare corrispondenze di soldati della Divisione Vicenza in vendita su qualche sito di aste on-line. Con lo spirito di voler conservare tutte le memorie possibili di questa Divisione disgraziata e dimenticata non esito a partecipare all’asta e sovente di aggiudicarmi il reperto che mi si conceda, viene venduto per il timbro postale o per il francobollo ai collezionisti di filatelia specializzati in Posta Militare.
La Divisione Vicenza era contraddistinta dall’Ufficio di Posta Militare 156 e le sue corrispondenze dalla primavera del 1942 si interrompono comprensibilmente nella prima settimana del 1943. La corrispondenza che ho trovato è un BIGLIETTO POSTALE PER LE FORZE ARMATE, esente da Bollo, datato 17.12.1942 XX in partenza e timbrato in arrivo a San Vito dei Normanni (BR) il 6.2.1943, dunque recapitato quasi due mesi dopo. La tragicità di questa lettera è che il Fante Vincenzo Piccinno era già scomparso durante la ritirata dal Don, forse a Warwarowka tomba del 278° Reggimento, quando la lettera veniva recapitata alla famiglia.
Vincenzo, non ancora ventenne, scrive una bella e rassicurante lettere ai Genitori (le parole Genitori e Mamma sono sempre con la iniziale maiuscola), la copone nei giorni successivi all’attacco sovietico chiamato in codice Piccolo Saturno dopo che la Divisione Julia viene inviata in tutta fretta a tamponare la zona di Nova Kalitva e la Divisione Vicenza in cui era nell’organico presso il Comando del 278° Reggimento con il colonnello Gaetano Romeres viene inviato a ridosso del fronte del Don, poco distante dal fiume, in seconda schiera ai battaglioni alpini della Tridentina, Tirano ed Edolo.
Vincenzo era sicuramente consapevole della gravità della situazione, radio naja non nascondeva i timori anche se i giorni più tragici e difficili sarebbero in là da venire. Vincenzo ha voluto dare un segno di tranquillità rassicurando che tutto andava per il meglio e che non vi erano pericoli così come lui fecero sovente i soldati di quel teatro di guerra lontano dalla Patria. Vincenzo non immaginava quello che sarebbe accaduto giusto un mese dopo, il 17 gennaio con il tragico ripiegamento dal quale la sua giovane esistenza si sarebbe interrotta per sempre.
Carissimi Genitori, sempre spesso vi invio mie ottime notizie come lo stesso spero sentire sempre di voi tutte di famiglia. Dunque cari Genitori quello che io vi raccomando sempre di non stare con pensiero, per me, perché già ve l’ho spiegato parecchie volte, al posto che io sto, e poi on chi sto, per me non c’è nessun pericolo, e per tutte le cose, mi spiego si o no, è perciò io voglio che non pensiate a nulla, pensate solo per voi, che io sto da signore, vi giuro che gli ufficiali mangiano abbastanza bene, non si fanno mancare nulla, dopo che stiamo qui e perciò quello che mangiano loro mangio io, come 4 mesi che sto alla mensa, per dormire, dormo sempre insieme al mio tanto affezionato amico ! le buche le sanno sempre trovare mi sò spiegato, Cari Genitori mi resta solo da inviarvi i più affezionati saluti e baci a voi Mamma, a voi Tata, a Peppo, Titina e a Titticino e io sono il vostro affezionato figlio Piccinno Vincenzo, e non state con pensiero per me. Mi fate sapere se avete ricevuta la moneta.
A San Vito dei Normanni in provincia di Brindisi, città di 19000 abitanti, dove era nato Vincenzo, era stato eretto un imponente Monumento ai Caduti della Grande Guerra nel quale dopo il 1945 vennero inserite 8 lapidi di marmo con incisi i nomi dei 223 Caduti durante la Seconda guerra mondiale, troppi per una comunità di queste dimensioni. Di questi, cinque sono della Divisione Vicenza:
Il nome di Vincenzo è inciso nella sesta lapide ed è tutto ciò che rimane di lui a parte oggi la sua lettera, trovata per caso in un’asta on-line che pubblichiamo a sua futura e sicura memoria e nel rispetto della sofferenza dei suoi cari.
(Comitato della Divisione Vicenza)